Ti possono licenziare per malattia?

Esiste una differenza importante tra le dimissioni e il licenziamento: scopriamo se è lecito licenziare per malattia!

Quando parliamo di licenziamento è bene ribadire il suo significato, onde evitare di cadere in qualche errore. Quando parliamo di licenziamento ci riferiamo all’interruzione unilaterale del rapporto lavorativo, il quale può avvenire per motivazioni varie. La malattia può essere tra le sue cause?

Ti possono licenziare per malattia
(Fonte: iStock)

Rispondiamo immediatamente alla questione affermando che la malattia potrebbe essere una motivazione, ma deve rientrare in un determinato paradigma, scopriamo quale e sciogliamo ogni dubbio.

Licenziare per malattia: come funziona

Per capire come funziona il licenziamento per malattia è importante capire un concetto importante: il periodo di comporto. Questo termine indica il periodo limite per astenersi dal lavoro per malattia, un lasso di tempo che i lavoratori possono usare rispettando a pieno gli articoli della Costituzione che dedicano all’argomento il dovuto spazio, nello specifico art. 32 e 38.

Si sottolinea che i lavoratori hanno diritto di tenere il proprio posto di lavoro durante la malattia, periodo in cui non è possibile essere licenziato quindi, a meno che questo periodo di tempo non superi il periodo di comporto che si rifà ai Contratti Collettivi, dalla Legge, dagli usi e prassi.

Questo cosiddetto periodo di comporto non è standard, cambia a seconda dei contratti di lavoro. Per esempio per la categoria degli impiegati, è di 3 mesi qualora l’anzianità di servizio sia minore di 10 anni e di 6 mesi se li supera. Gli operai, con riferimento ai vari CCNL, hanno lo stesso riferimento, è possibile avere un periodo più lungo ma non più corto.

Il calcolo del periodo di comporto può avvenire in 2 modalità:

  • comporto secco: considerando il numero massimo di giorni consecutivi di assenza per malattia;
  • comporto per sommatoria: prendendo in esame la somma del numero massimo di assenze per malattia in un certo arco temporale.

In questi calcoli vengono compresi i giorni di festa ma non quelli di assenza per congedo di maternità obbligatorio. Quindi si può essere licenziati per malattia ma solo se si oltrepassa il periodo di comporto previsto dal contratto o dalla legge.