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Meno sale e salvaguardi il cuore, cosa dice lo studio

Dieta con meno sale – Fonte Pexels

Per prevenire patologie cardiovascolari basta ridurre le quantità di sale assunte ogni giorno. Ecco cosa dice lo studio.

Sono moltissimi gli studi condotti sui condimenti che utilizziamo ogni giorno e in particolare sul sale, notoriamente dannoso per la nostra salute.

In particolare uno studio recente ha cercato di dare delle reali misure di quanto andrebbe ridotto l’apporto di sale giornaliero e qual è il quadro attuale del consumo di sale sia in Italia che all’estero. Vediamo dunque cosa consigliano nel dettaglio gli esperti.

Sale, di quanto dobbiamo ridurre le dosi

Lo scorso agosto si è tenuto il convegno dell’Esc (European Society of Cardiology) e sono stati rivelati i risultati dell’ultimo studio condotto riguardo il consumo di sale nelle varie diete – europee e non.

Controllo della pressione – Fonte Pixabay

Purtroppo gli esperti hanno riscontrato che le dosi sono al momento preoccupanti. Basti pensare che in Cina, ad esempio, il consumo medio di sale è di circa 11 grammi al giorno – più della metà delle dosi raccomandate dai cardiologi.

La situazione non migliora nemmeno in Italia, stando alle parole del dottor Giuliano Tocci – cardiologo presso il centro ipertensione dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Ognuno di noi consuma in media dai 7,2 ai 9,5 grammi di sale a fronte della dose raccomandata di massimo 5 grammi al giorno.

Basterebbe dunque ridurre di un grammo il quantitativo di sale per ottenere grandi benefici per il nostro cuore – dal momento che sono moltissime le complicazioni di tipo cardiovascolare che possono insorgere.

Sale, quali rischi comporta al nostro organismo

I risultati della ricerca, condotta dalla Queen Mary University, rivelano dunque che basterebbe anche solo una piccola riduzione per trarre grossi benefici riguardo la salute del nostro cuore. Ogni grammo di sale in meno corrisponde infatti ad una riduzione della pressione arteriosa sistolica di cica 1,2 mmHg.

Controllo pressione – Fonte Pixabay

Una prospettiva interessante, soprattutto se si considera che ogni anno più di 150.000 persone vengono colpite da infarto e più di 600.000 ricevono una diagnosi di scompenso cardiaco.

Come ha sottolineato anche il professor Tocci, insomma, in Italia le patologie cardiovascolari sono la prima causa di ospedalizzazione. E basterebbe molto poco per ridurre drasticamente il numero.

Published by
Claudia Anania
Tags: sale