Potatura del pesco: quando e come procedere

Vuoi saperne di più sulla potatura del pesco e sul periodo in cui agire? Ti spieghiamo tutto in questa guida. Questa pianta ha in genere una dimensione media e, se vengono effettuate delle operazioni corrette di potatura, è possibile mantenere un’altezza adeguata, che in genere non supera i cinque metri. Senza dubbio uno degli elementi fondamentali che bisogna considerare per effettuare la potatura del pesco in modo corretto è quello relativo all’esperienza.

Nel portare avanti una procedura di questo genere conta molto l’aspetto della pratica e quello dell’esperienza, per comprendere cosa è meglio fare, quali interventi dovrebbero essere attuati nello specifico e come procedere con la potatura del pesco nella maniera più corretta possibile. Possiamo comunque fornire alcune indicazioni generali su come procedere con la potatura del pesco.

Cos’è la potatura del pesco

Quello che dobbiamo considerare è il fatto che la potatura è sempre un’operazione essenziale per garantire il corretto sviluppo della pianta. In questo modo le formazioni che danno origine ai frutti possono essere ringiovanite costantemente e in generale si tratta di una procedura molto utile per togliere i rami a crescita verticale che crescono ad esempio dalla base dell’albero.

La potatura è fondamentale non solo per accrescere la produzione di frutti in termini di quantità, ma anche per assicurare la corretta salute della pianta stessa. Andiamo quindi ad analizzare qual è il periodo migliore per la potatura del pesco e come procedere.

Quando potare il pesco

Qual è il periodo di potatura del pesco? La potatura invernale del pesco dovrebbe essere messa in atto annualmente, a partire dal periodo in cui il pesco si avvia alla sua fase di produzione. Inoltre nel corso della stagione estiva o durante la primavera dovremmo prevedere anche la messa a punto di interventi di potatura verde del pesco.

Nelle zone a clima mite si può potare il pesco in autunno. Infatti questo periodo è particolarmente importante da considerare, perché è il momento in cui le piante si avviano ad una fase di riposo e i rami sono ben forti. Tra l’altro l’autunno si presta bene alla fase della potatura, perché procedendo contemporaneamente alla caduta delle foglie, è possibile evitare che dai tagli vengano emesse delle tipiche sostanze gommose.

Ma non tutte le stagioni sono uguali per la potatura. Infatti bisogna sempre considerare il luogo di riferimento. Ci sono per esempio delle zone che sono caratterizzate da inverni molto freddi e quindi la potatura del pesco sarebbe da rimandare alla fine dell’inverno. In questo modo si può strutturare anche un intervento più strategico, perché si possono verificare gli eventuali danni provocati dal gelo e decidere sulla base di questo che cosa attuare.

Una fase di sfoltimento andrebbe praticata anche nel corso della primavera, soprattutto nel mese di maggio. Ma si tratta in questo caso di interventi piccoli, che hanno come particolarità l’obiettivo di sfrondare la chioma quando le pesche stanno per maturare, per rendere una buona qualità di frutti.

Come fare la potatura di allevamento

Come potare il pesco? Nei primi tre anni si può realizzare quella che viene chiamata la potatura di allevamento del pesco. Anche questo costituisce un intervento davvero fondamentale, visto che la pianta è stata messa a dimora da poco tempo. Infatti la potatura di allevamento ha l’obiettivo di formare una struttura in tempi rapidi. Si deve trattare di una struttura adeguata, in modo che l’albero possa procedere a fruttificare nel minore dei tempi.

I criteri da adottare per potare il pesco

Ma quali regole bisogna tenere presenti per potare il pesco? Ci sono sicuramente degli elementi di base che non si devono trascurare, per poter ottenere nella potatura del pesco dei buoni risultati. In generale sono i criteri-guida per la potatura che devono essere applicati a tutti gli alberi da frutto. Per il pesco essi si rivelano davvero essenziali.

Innanzitutto si deve puntare al mantenimento della forma voluta, eseguendo dei tagli interi di rami oppure limitandosi soltanto ad accorciarli. Si può procedere anche a costituire quella che in gergo tecnico è chiamata la fase della speronatura. Si tratta di un accorciamento del ramo, per stimolare la vegetazione in determinate aree in cui la chioma del pesco non è particolarmente folta.

Un altro criterio molto importante a cui bisogna fare attenzione è quello che mira a garantire una buona produzione di pesche. Si deve sempre tenere presente che ci deve essere un buon equilibrio tra la fruttificazione e la parte vegetativa. Ecco perché sempre bisogna scegliere in maniera precisa di eliminare alcuni rami lasciandone altri. Ma come procedere alla scelta di eliminare alcuni rami?

Quali rami invece bisogna mantenere? I rami migliori, che si possono anche lasciare e non essere potati, sono quelli di formazione più recente, che hanno anche una determinata composizione, capaci di non crescere direttamente verso l’interno della chioma.

Allo stesso tempo si deve cercare di mantenere la pianta entro determinate dimensioni, che sono quelle che preferiamo. A questo scopo possono essere utili i tagli di raccorciamento. A differenza di quanti possano pensare che con il raccorciamento si compromette la produzione di un determinato ramo, la produzione di frutti non viene affatto danneggiata, con il vantaggio che quella parte della pianta si mantiene più contenuta.

Infine c’è da dire che la potatura ha sempre l’obiettivo principale di eliminare i rami secchi, quelli danneggiati o quelli che sono stati colpiti da qualche malattia. Ci sono delle patologie, specialmente fungine, che possono colpire il pesco. In questo caso i rami malati non vanno soltanto tagliati e lasciati cadere a terra, perché le spore dei funghi potrebbero attaccare di nuovo la pianta.

A questo scopo è importante anche prevenire le eventuali malattie procedendo con alcune accortezze. È bene prima della potatura provvedere ad una pulizia accurata degli attrezzi, disinfettandoli. Inoltre i tagli dovrebbero essere netti e inclinati, senza sfibrare troppo, per promuovere una buona cicatrizzazione della pianta.

Non dovrebbero essere tagli molto inclinati, perché in questo modo si evita che si formino dei ristagni di acqua che potrebbero essere dannosi. Infatti i ristagni di acqua potrebbero favorire la formazione di marcescenze. Il criterio giusto è quello di eseguire la potatura del pesco con moderazione, in modo equilibrato, senza esagerare di volta in volta.