La Quercia delle Checche candidata alla rassegna Tree of the Year Italia 2019

La rassegna “Tree of the Year Italia 2019” vedrà come autorevolissima “rappresentante” per la Regione Toscana e per l’intera Italia centrale la secolare Quercia delle Checche, che è possibile ammirare a Pienza Val d’Orcia, in provincia di Siena. Si tratta di un albero molto famoso, tanto che due anni fa è stato insignito del titolo di “monumento verde” direttamente dal Ministero.

La Quercia delle Checche parteciperà al “Tree of the Year Italia 2019”

Ma cos’è esattamente la “Tree of the Year Italia 2019”? Si tratta in breve di un concorso che servirà per eleggere la pianta italiana che andrà a partecipare al concorso europeo “Tree of the Year 2020”.

Dal 2 settembre al 21 novembre si terrano quindi le votazioni, e la Quercia delle Checche sembra essere uno degli alberi favoriti per provare a stupire la platea continentale.

È proprio la Regione Toscana a spiegare che la pianta che uscirà vincitrice dalle votazioni “di casa nostra” non solo sarà eletta ‘quercia dell’anno per l’Italia‘ e riceverà il supporto tecnico gratuito da parte del comitato scientifico nazionale ed internazionale di Giant Trees Foundation per la sua salvaguardia, tutela e benessere, ma verrà presentata a livello europeo ed entrerà in gara con gli alberi vincitori dei contest internazionali per l’elezione dell’albero europeo più importante nel 2020.

È sopravvissuta al taglio grazie alla sua imponente mole

Ma da cosa deriva il nome “Quercia delle Checche”? Come chiarito dall’agenzia ANSA, tra i rami di questo imponente albero toscano trovano riparo un grandissimo numero di gazze, che danno quindi il nome alla pianta.

La Quercia delle Checche ha 350 anni di vita, è alta poco meno di 20 metri e ha un’estensione delle proprie “braccia” di circa 25 metri. La straordinaria pianta situata in provincia di Siena era un tempo circondata da altre querce, che andavano a formare un vero e proprio bosco.

Solo la sua imponente mole è riuscita a salvarla dal taglio, e sempre la sua “stazza” è servita nel corso degli anni a molte importanti funzioni: ad esempio, i partigiani la utilizzavano come nascondiglio durante la Seconda Guerra Mondiale.