Petrolio sulla costa del Brasile: a rischio uccelli e tartarughe

In Brasile, il petrolio sta inquinando l’intera costa del Nord Est colpendo 8 Stati interi: non si sa da dove questo petrolio provenga, ma si stanno iniziando a contare i danni che questa coltre nera sta causando. A pagarne il prezzo è la fauna marina: uccelli e tartarughe, in particolare, restano imprigionati nel petrolio, soffocando e agonizzando.

Il petrolio nelle coste del Nord Est del Brasile

La scoperta risale al 2 settembre scorso, quando ci si è accorti che l’intera costa del Nord Est brasiliano è punteggiata da larghe macchie di petrolio. Solo ora ci si sta rendendo conto di quanti danni il petrolio stia causando alla fauna marina.

Infatti la macchia interessa 1.500 chilometri di costa, estendendosi ad otto Stati: Sergipe, Alagoas, Pernambuco, Paraiba, Rio Grande do Norte, Ceará, Piaui e Maranhão.

Questo è quanto hanno dichiarato gli esperti dell’Ibama, l’Istituto ambientale brasiliano. Per di più la zona colpita è una meta turistica che attrae anche visitatori dall’estero.

I danni dell’inquinamento

La Petrobras ha esaminato i campioni di petrolio ma non è ancora chiaro da dove provenga. Ad ogni modo è stato escluso che sia di provenienza brasiliana: infatti, stando all’Ibama, il materiale è stato scaricato in mare più di un mese fa nelle acque dell’Atlantico da una nave che non è stata ancora identificata.

Molti hanno ricordato che ad agosto c’era stata una perdita dalla raffineria della Petrobras Abreu e Lima ma l’impianto si trova nel comune di Ipojuca, nel Sud del Pernambuco; il petrolio può invece arrivare solo dal largo.

Ad ogni modo, per i tecnici, la situazione è complessa ma sotto controllo. Intanto, le immagini sui social mostrano i danni del petrolio sulla fauna marina: tartarughe e cormorani ma anche gabbiani e altri volatili, imprigionati nel catrame e in stato di agonia.

Per questo tante squadre di volontari e ambientalisti stanno cercando di recuperarli e liberarli dal petrolio per salvarli.