Rifiuti elettronici: solo un terzo in Europa è riciclato in modo corretto
Ogni anno in Europa vengono prodotti nove milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Una quantità gigantesca, che richiederebbe un riciclo corretto per non rischiare di “soffocare” ulteriormente l’ambiente. Tuttavia, solo 3 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici vengono trattati nel pieno rispetto delle leggi vigenti.
Rifiuti elettronici, un convegno a Roma ha affrontato la problematica
I restanti sei milioni vengono invece smaltiti in modalità non sicure per l’ambiente, e nella maggior parte dei casi vanno ad accrescere le discariche abusive purtroppo già presenti in molte zone del mondo, oppure a crearne di nuove.
Si è parlato proprio di questo durante il convegno internazionale “RAEE: sei nazioni a confronto”, tenutosi a Roma, che ha visto la presenza di personaggi di grande rilievo come Christian Brabant di ESR, Mark Burrows-Smith di REPIC, Andreu Vilà di ECOTIC, Pedro Nazareth di ELECTRAO, Jan Vlak di WECYCLE e Giorgio Arienti di Ecodom.
Italia ultima nel dato medio pro capite
Oltre ad evidenziare i dati riguardanti gli altri Paesi europei, dove è emerso che la Francia ha immesso più apparecchiature elettriche ed elettroniche nel proprio mercato nel triennio 2015-2017, nel convegno si è parlato molto dell’Italia, che nella raccolta generale va piuttosto bene.
Tuttavia, nel dato medio pro capite, il nostro Paese si piazza all’ultimo posto, con 5,1 kg di RAEE raccolti ogni anno da ciascun abitante. Una cifra che ci pone distantissimi da Paesi come la Francia, che raggiunge invece i 10,8 kg di RAEE per abitante.
Un risultato senz’altro negativo, sebbene l’Unione Europea consideri il Sistema RAEE italiano uno dei modelli migliori dal punto di vista dell’organizzazione. Nel 2018 il target di raccolta del 45% fissato fino all’anno scorso dall’Unione Europea è stato superato solo da 4 Paesi, a dimostrazione di come ci sia ancora molto da lavorare su questo aspetto.