Cervi: uno studio individua la loro capacità di rigenerare le corna

I geni correlati al cancro consentono ai cervi di sviluppare ogni anno la coppia di corna. Ed è proprio grazie a queste che gli animali si difendono da questa malattia. I geni in esse contenute sopprimono il tumore. Questo è quanto ha scoperto uno studio sui cervi condotto da ricercatori cinesi.

La scoperta sulle corna dei cervi

I ricercatori hanno anche scoperto che, anche se i cervi potrebbero avere tumori su tutto il corpo, la crescita delle corna porta la malattia a scomparire nel tempo.

Wang Wen, autore principale dello studio e professore di biologia alla Northwestern Polytechnical University di Xian, nella provincia dello Shaanxi, ha detto che i cervi sono unici per la loro capacità di risviluppare le corna. Queste sono complessi organi di ossa, vasi sanguigni, nervi, muscoli, pelle e persino pelliccia, ben corazzati e capaci di rigenerarsi.

“I cervi possono rigenerare completamente un organo, nessun altro mammifero ha quell’abilità”, ha detto Wang. Le corna crescono rapidamente – fino a 2,5 cm (un pollice) al giorno nel caso del cervo rosso – e il team di Wang ha identificato nove geni coinvolti nella crescita delle loro cellule.

Un valido aiuto per la medicina rigenerativa

Gli studi sulle corna di cervo offrono approcci interessanti per l’ingegneria dei tessuti e la medicina rigenerativa. Ad esempio gli organi di cervo hanno ispirato una protesi commercialmente promettente per gli amputati.

Il team ha affermato che la capacità degli animali di rigenerare grandi quantità di “osso innervato con bassa incidenza di tumore e infezione” potrebbe essere utile nel trattamento di difetti scheletrici, rigenerazione dei nervi e forse anche limitazione della crescita del cancro.

Lo studio fa parte del Ruminant Genome Project, un programma di ricerca condotto da scienziati cinesi per sequenziare e analizzare i geni di tutte le famiglie di mammiferi al pascolo.

Queste scoperte porteranno a nuovi farmaci o trattamenti per molte malattie umane come l’insonnia e la perdita ossea, secondo gli scienziati.